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Montetauro collina delle meraviglie dove tutti hanno tempo per i bambini e gli infermi, i cerebrolesi, gli autistici, gli spastici - Luigi Accattoli 

 

Appena nell'entroterra riminese, Montetauro è una di quelle località che nella geopolitica odierna non trova una chiara collocazione. Non c'è un centro, non c'è la piazza. Non è segnalata su GoogleMap. Non ha codice postale. Le poche case sparse tendono ad aggrumarsi intorno alla chiesa, dove diventano un poco più fitte. La chiesa è una vecchia pieve, costruita su un'altra molto più antica. La gente è quella di sempre: bella, cordiale, romagnola o marchigiana... e un po' da tutto il mondo.

Montetauro
 

Montetauro è una collina nell’entroterra corianese, fra Rimini e San Marino. Accanto alla vecchia pieve, circondata dagli ulivi, vivono le sorelle della Piccola Famiglia, con i “bambini” che hanno preso per sempre con sé, come vere mamme.

 

La comunità monastica è nata a Savignano sul Rubicone nel ’72. Nel 1985 si è trasferita a Montetauro: un prete novello, un pugno di ragazze... e gli inconfondibili “figli” disabili.

 

Con gli anni la comunità è cresciuta e oggi la casa è abitata da un centinaio di persone.

La vita della Comunità
 

La vita della comunità è scandita dagli orari di preghiera e di lavoro. La preghiera inizia alle 5.30 del mattino, con la salmodia. L’Eucarestia quotidiana è la fonte e il culmine di tutta la giornata di preghiera e lavoro. Poi le altre ore liturgiche e la lectio divina interrompono ed intercalano il lavoro quotidiano. I salmi si leggono tutti, durante la settimana, in fila. E così le altre Sacre Scritture, capitolo per capitolo, dal Genesi all’Apocalisse.

 

Per la maggior parte, il lavoro consiste nel servizio assistenziale ed educativo dei disabili e degli altri ospiti della comunità. Oltre a questo: i lavori domestici, la cucina, la lavanderia, l’ufficio, il lavoro manuale, la manutenzione... e sempre qualche cantiere aperto.

Giuseppe Dossetti
 

Il Padre della Comunità è un personaggio singolare, notissimo e sconosciutissimo: don Giuseppe Dossetti. Genovese di Nascita, reggiano di origini, bolognese di adozione, cristiano di vocazione, giurista, padre costituente, politico... poi monaco, presbitero. 

Ha lasciato dietro di sé moltissimi figli che seguono Gesù nella lettura assidua e continua delle Scritture e nell’Eucarestia quotidiana.

 

La Piccola Regola scritta da Dossetti ed assunta da diverse famiglie monastiche, è la forma di vita della comunità. Sono poche norme che ordinano una vita cristiana semplice, che a montetetauro è fortemente caratterizzata dall’accoglienza e dallo spirito di famiglia con i più piccoli e i più bambini.

 

 

Montetauro Cooperativa Sociale
 

La Piccola Famiglia, che in principio si manteneva con il lavoro artigianale, ha dato vita ad una Cooperativa Sociale per il servizio della disabilità. I monaci e le monache rappresentano la maggioranza dei soci e dei dipendenti della cooperativa, insieme ad alcuni coniugi della comunità e ad altri amici che si sono associati all’impresa.

 

Per svolgere il loro servizio in modo competente, ognuno svolge un percorso di studi per conseguire abilitazioni, diplomi o lauree nei campi educativi, sociali e sanitari. Si lavora insieme, secondo le regole della professionalità e le consuetudini monastiche di fraterna responsabilità, si condivide il frutto del lavoro e lo si spezza con tanti altri.

La Piccola Famiglia Onlus
 

Oltre alla Cooperativa Sociale, la comunità ha costituito - con tanti amici - l’Associazione Onlus, che promuove l’integrazione, i servizi alla disabilità, l’intercultura, il volontariato.

 

La Piccola Famiglia onlus opera anche nel campo del Sostegno a Distanza, in favore di progetti di intervento sociale o degli amici missionari sparsi per il mondo. Le ultime destinazioni sono il Centro Italia-Cina di Savignano sul Rubicone (FC) e la Missione Diocesana di Rimini in Albania.

Centro Italia-Cina
 

Il portico di Montetauro ha visto centinaia e centinaia di ospiti. Alcuni di loro sono passati solo per un giorno: amici, gruppi di giovani, pellegrini, uomini di chiesa e di cultura. Altri si sono fermati a lungo, qualcuno per sempre. Uno di questi ospiti è il giovane Paolo, cinese, che nel 2000 approdò in comunità dopo una pericolosissima vicenda di immigrazione e lavoro clandestino organizzato da reti mafiose. 

L’arrivo di questo giovane è stato l’inizio di un nuova avventura al cuore dell’immigrazione cinese, che ha portato alla nascita del Centro Italia-Cina a Savignano sul Rubicone. Il Centro è un doposcuola per minori cinesi, attivo dal 2003. Tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, 60 bambini cinesi affollano le aule e il cortiletto del centro per fare i compiti, imparare l’italiano... e il cinese. Dopo il duro lavoro: gioco, teatro e sport. Oltre ai tanti volontari italiani, giovani e vecchi, un bel gruppo di giovani cinesi si affiancano alla Piccola Famiglia per accompagnare i più piccoli nella loro difficile avventura in Italia.

Missione in Albania
 

Dal 2006 la Piccola Famiglia vive nel sud dell’Albania. La storia si ripete. Come accadeva in Italia fino agli anni ’70 e oltre, anche ora, in quella piccola periferia della Terra, i disabili non escono di casa per la vergogna delle loro famiglie. Ma l’arrivo dei missionari ha portato aria di novità: ora vanno a spasso per il quartiere con le sorelle e con i giovani della comunità cristiana. Le loro mamme hanno ricevuto il battesimo e hanno fatto un piccolo centro diurno accanto alla chiesa. Ora la piccola comunità cattolica conta 300 fedeli, battezzati e catecumeni, persone semplici e di cuore.

 

Ogni giorno si  incontrano moltissimi fratelli e sorelle, umiliati dalla miseria, dalla malattia, dall’emarginazione. Così accanto all'annuncio trova un posto d’onore l’impegno sociale per i tanti poveri: si è costituita l’associazione Familja e Vogel (con riconoscimento legale) che, con i sostegni della gemella “Piccola Famiglia”, si propone di soccorrere le situazioni di maggiore emergenza nella comunità cristiana e poi in tutto il territorio.

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